mercoledì 19 giugno 2013

L’energia pulita di Aenergo Italia

Giovedì 27 giugno, ore 17.30, presso il Castello della Rovere, Piazza Rey, Vinovo (TO), si svolge la conferenza “Energia da fonte rinnovabile: le biomasse nel contesto territoriale della Regione Piemonte”, organizzata da Aenergo Italia in collaborazione con St. John International University e l’Associazione Nova Pangea.
L’incontro, organizzato nell’ambito della Settimana Europea per l’Energia Sostenibile (24-28 giugno 2013 - www.eusew.eu), è incentrato sul corretto rapporto tra territorio, risorse naturali rinnovabili ed energia prodotta, di cui Aenergo Italia rappresenta un’eccellenza piemontese di successo. Fondata nel 2009 a Borgosesia (VC), Aenergo Italia (www.aenergo.eu) è oggi un punto di riferimento tecnologicamente all’avanguardia per la produzione di energia da fonti sostenibili presenti in loco che abbattono gli sprechi e i costi di importazione, con vantaggi economici e ambientali per l’intera comunità.

Tra gli ospiti Gian Luca Vignale, Assessore Regione Piemonte per Montagna, Parchi e Personale, Stefania Crotta, Dirigente Regione Piemonte, Fabrizio Jacquemod, AD Aenergo Italia e Alessandro Arioli, Capo Dipartimento Scienze Ambientali e Sociali, St. John International University.

Ecco il programma completo

giovedì 30 maggio 2013

Empolese Valdelsa

L’impiego delle biomasse forestali per un uso energetico domestico e per gli edifici pubblici (termico, energia elettrica)" è il titolo dell'incontro tecnico programmato al Centro Visite delle Cerbaie il 14 giugno dalle 10 alle 13,30 in via di Ferretto 3 a Le Querce-Fucecchio

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mercoledì 22 maggio 2013

Coldiretti/Amici della Terra: biomasse legnose da promuovere

Il ruolo delle biomasse legnose per usi termici al 2020 potrebbe raddoppiare, arrivando a toccare i 10 Mtep. Il dato è emerso durante la prima giornata della Terza Conferenza Nazionale sulle rinnovabili termiche

Promuovendo l’utilizzo efficiente della biomassa legnosa si possono conseguire risultati importanti ben oltre il raggiungimento degli obiettivi europei al 2020. E' il dato emerso dalla prima giornata della Terza Conferenza Nazionale sulle fonti rinnovabili termiche è dedicata alla filiera bosco-legno-energia e intitolata significativamente Custodi del bosco. Secondo Coldiretti e Amici della Terra, che hanno organizzato l'evento il ruolo delle biomasse legnose per usi termici potrà anche garantire la valorizzazione della risorsa forestale, la tutela attiva del bosco contro gli incendi e a prevenzione di frane e alluvioni, il sostegno al mondo rurale, l’utilizzo di tecnologie e di capacità industriali italiane.

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martedì 12 marzo 2013

Impianti a biomasse: vantaggi non solo ambientali

In una valutazione sintetica dei principali vantaggi e svantaggi della biomassa come risorsa energetica, si individuano i benefici ambientali, sia globali che locali, a cui si contrappongono degli impatti locali, i benefici sociali occupazionali ed infine dei benefici strategici energetici. 

Il primo beneficio prodotto da un impianto a biomassa è di tipo ambientale globale: la biomassa assorbe infatti CO2 dall'atmosfera durante la crescita e la restituisce all’ambiente nel corso della combustione; pertanto, il bilancio della CO2 è nullo su un tempo scala molto breve rispetto ai combustibili fossili. Quindi, nel calcolo della quantità di CO2 immessa in atmosfera dai processi di conversione energetica della biomassa, sono compresi i contributi delle operazioni di approvvigionamento, cioè semina, nel caso di colture dedicate, raccolta, trasporto e stoccaggio, e degli eventuali processi di trasformazione del combustibile per renderlo adatto allo specifico impianto di conversione energetica. Questa considerazione indica la necessità di realizzare impianti di produzione energetica a “filiera corta”, per i quali siano contenuti almeno gli impatti ambientali derivanti dal trasporto, e conseguentemente dello stoccaggio, della biomassa. L’utilizzo come combustibile degli scarti e dei residui delle produzioni agricole e agro-industriali contribuisce inoltre ad alleviare l’impatto ambientale dello smaltimento di queste sostanze, poiché i residui da potature e mietiture sono usualmente bruciati all’aperto, andando anche a recuperare il loro contenuto energetico che andrebbe disperso in aria ambiente.

Dal punto di vista ambientale locale, la creazione e lo sviluppo di aree agricole destinate a colture energetiche dedicate, al posto di terreni abbandonati e incolti, contribuiscono al controllo dell’erosione e alla riduzione del dissesto idrogeologico delle zone collinari e montane ed offrono un’opportunità di sviluppo e crescita per i territori rurali meno competitivi per le produzioni convenzionali, contenendo così anche i fenomeni di abbandono di queste aree.

La conversione energetica della biomassa fornisce inoltre un beneficio sociale occupazionale: le diverse fasi del ciclo produttivo del combustibile da biomassa creano infatti posti di lavoro e favoriscono la ripresa dei settori agricolo e forestale, rappresentando una fonte di reddito aggiuntiva a quello tradizionalmente derivante dall’attività agroforestale. Tutto il sistema di produzione della bioenergia, partendo dalle filiere di produzione agli impianti di trattamento e conversione, andrebbe quindi a formare un settore economico in espansione, contribuendo alla creazione di nuovi posti di lavoro ed opportunità di sviluppo.

Infine, da un punto di vista strettamente strategico energetico, l’utilizzo della biomassa come fonte rinnovabile può ridurre la dipendenza energetica dai produttori extraeuropei.

mercoledì 6 marzo 2013

Biomassa legnosa

Le biomasse legnose sono sostanzialmente composte da lignina e cellulosa. Pertanto bruciando liberano l'energia solare che hanno accumulato per fotosintesi clorofilliana. Esse provengono generalmente da sfruttamento razionale di distese boschive e forestali, scarti dell'industria di lavorazione del legno, scarti di potatura degli alberi, colture arboricole dedicate. L'impiego nella produzione di energia nel nostro paese è ancora scarso (al di sotto degli standard di diversi paesi europei) ma poiché costituiscono una interessante fonte di energia rinnovabile il loro utilizzo è in progressivo aumento. I motivi che le rendono di sicuro interesse sono facilmente comprensibili e si possono cosi riassumere: - Contribuiscono ad uno sviluppo sostenile ed attento alle tematiche ambientali. Se opportunamente gestite producono quantità modeste di inquinanti, sono facilmente rinnovabili, emettono ridotte quantità di gas serra. - Costituiscono una diversificazione rispetto alle tradizionali fonti fossili e perciò diminuiscono la dipendenza energetica del nostro paese dalle importazioni. - Il loro utilizzo specialmente se gestito in ambito locale crea nuove opportunità lavorative e contribuisce allo sviluppo economico delle comunità locali. - La gestione e la riforestazione dei boschi consente il recupero di un territorio lasciato per troppo tempo in abbandono migliorando i dissesti idrogeologici che si sono venuti a creare. - I costi per produrre energia e calore con le biomasse legnose sono spesso notevolmente più contenuti di quelli che utilizzano derivati del petrolio e gas naturale. Come già detto le biomasse legnose vengono per lo più utilizzate per: il riscaldamento, produzione di energia elettrica in centrali termoelettriche ed in misura minore per produrre con processi termochimici biogas o biocombustibili. Il riscaldamento può effettuarsi con impianti domestici come stufe e caminetti o con caldaie centralizzate o addirittura con impianti di teleriscaldamento. Per tutti questi apparati negli ultimi anni la tecnologia della combustione ha fatto progressi enormi riducendo in maniera drastica le emissioni inquinanti. Il sistema più utilizzato è quello a fiamma inversa. Tale sistema consta di due camere di combustione posizionate l'una sull'altra. In quella superiore viene stoccata su una griglia la biomassa che viene incendiata. Il comburente (l'aria) viene insufflato dall'alto e aspirata da sotto in tal modo la fiamma è capovolta. I gas prodotti dal riscaldamento della biomassa passano nella seconda camera di combustione e per effetto dell'elevata temperatura bruciano. In tal modo si ottiene una combustione più pulita e con scarsa produzione di polveri incombuste. Per produrre energia elettrica generalmente si tende a realizzare impianti di piccola e media taglia che sono più facilmente gestibili in ambito locale. In tali impianti con una caldaia il cui principio di funzionamento è simile a quello su descritto si genera vapor d'acqua con cui si alimenta la turbina. Spesso prima di condurre i fumi di scarico all'esterno li si fa passare attraverso uno scambiatore per abbattere ulteriormente il calore che andrebbe perduto e migliorare ulteriormente il rendimento globale dell'impianto. La gassificazione delle biomasse ligneo cellulosiche avviene in speciali impianti e consente di ottenere a seconda dei processi utilizzati o biocombustibili liquidi: bioetanolo o biodiesel o gas di sintesi una miscela di idrogeno (circa il 50%), monossido di carbonio (circa il 35%) e anidride carbonica e metano (per il restante 15%).

mercoledì 13 febbraio 2013

BioEnergy 2013, rinnovabili e biomasse in fiera

Legambiente a BioEnergy 2013 per approfondire il confronto su cibo ed energia e la gassificazione di biomasse. 

La fiera di Cremona ospita come sempre BioEnergy Italy, dal 28 febbraio al 2 marzo, la manifestazione che ogni anno propone non solo le migliori attrezzature e tecnologie per lo sviluppo del business delle fonti rinnovabili di energia, ma è ormai riconosciuta come un osservatorio altamente qualificato che consente agli addetti ai lavori di avere una panoramica completa sui moltissimi temi legati a questo comparto.
Nel corso della manifestazione organizziamo due convegni per un confronto ed approfondimento sui seguenti temi: "Cibo ed Energia - l'uso sostenibile di sottoprodotti e colture dedicate"  e "Gassificazione di biomasse esperienze e prospettive".
Sono previsti tra le altre cose: due incontri importanti  la premiazione dei vincitori del Concorso Best Practices Bioenergy,  Info Point sulle opportunità di incentivi per le energie rinnovabili gestito da Legambiente e Azzero CO2 per le tre giornate fieristiche.

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giovedì 7 febbraio 2013

Un caso di successo

E' attivo da gennaio il pirogassificatore di Borgosesia (VC), un esempio di come le biomasse possono essere utilizzate in modo efficiente e rispettoso dell'ambiente, fornendo energia e riscaldamento agli abitanti della zona adiacente all'impianto.
Di seguido un estratto dell'articolo pubblicato su zeroemission.eu,  qui l'articolo completo.


TerniEnergia [...] comunica che è stato allacciato alla rete l’impianto di pirogassificazione alimentato a biomasse nel comune di Borgosesia (Vercelli). La centrale di cogenerazione tratterà 8.000 tonnellate all'anno di legno vergine, per il recupero di energia e calore ed ha previsto un investimento di circa cinque milioni di euro.
L’impianto [...]  trasforma gli scarti del legno in syngas per l’alimentazione di un motore ad alta efficienza che, collegato a un generatore, produce energia con emissioni in atmosfera molto inferiori ai limiti di legge, contribuendo al raggiungimento degli obiettivi nazionali che prevedono un incremento del 17% della produzione di energia da fonti rinnovabili entro il 2020. La fase di recupero energetico è alimentata da una unità di cogenerazione General Electric Jembacher alimentata con syngas che genera 850 kW elettrici e 1.100 kW termici. Il recupero energetico atteso dalla produzione di biogas è pari a 5,4 GWh/anno e l’impianto accederà alla tariffa incentivante di Euro 0,28/kWh riconosciuta agli impianti alimentati da fonti rinnovabili.

venerdì 1 febbraio 2013

Vantaggi della gassificazione


  • Elevato rendimento elettrico del sistema.
  • Elevata redditività attraverso il completo utilizzo del contenuto di energia del carburante utilizzato.
  • Bassi costi di manutenzione.
  • Quasi assenza di idrocarburi o di catramina nel gas di sintesi prodotto.
  • Il gas viene pulito in maniera termica e catalitica e filtrato ad alta temperatura, in maniera tale da non rendere necessario alcun processo di lavaggio del gas.
  • La geometria ottimale del reattore consente di massimizzare la resa in gas del combustibile introdotto. La produzione di 125 kWhel richiede ca. 110 kg/h di combustibile.
  • Sistema che rispetta tutte le prescrizioni di sicurezza e salute prevista dalla direttiva macchine della Comunità europea. Sistema marchiato CE ed approvato dal organo TÜV tedesco.
  • Sistema con basse emissioni di gas di scarico e sonore

Gassificazione del legno

La gassificazione del legno è quel trattamento termochimico per cui la legna, come un qualsiasi altro materiale ricco di carbonio, può essere trasformato in una miscela di gas i cui principali composti sono: monossido di carbonio ed idrogeno. Il processo chimico avviene ad alta temperatura ( mediamente 700/900 °C) ed in presenza di composto ossidante  (generalmente aria) in quantità sotto stechiometrica (quantità di ossigeno inferiore a quella necessaria per la completa combustione). Il prodotto che si ottiene, generalmente noto come gas di sintesi o syngas, è anche esso un combustibile che può essere utilizzato per ottenere energia elettrica mediante turbine a gas, come propellente per motori a combustione interna o addirittura per alimentare direttamente pile a combustibile ad elevata temperatura. Il gas di sintesi può anche essere utilizzato per produrre metano, idrogeno e biocarburanti liquidi per alimentare motori diesel. E possibile con un processo combinato partendo dalla legna ed ottenere con reazione di gassificazione gas di sintesi più calore che può utilizzarsi in ulteriori processi industriali oppure per generare vapore che mediante turbine genera energia elettrica. In tal maniera si utilizza  un il 30% del potere calorifico del legno che altrimenti andrebbe perso. Il gas di sintesi poi, mediante opportuni catalizzatori ed una temperatura di circa 400°C, viene trasformato in metano ed in calore. Il metano che si ottiene in tal modo, detto anche GNS (gas naturale di sintesi), può essere immesso direttamente nella rete di distribuzione del gas naturale senza creare alcun problema. La necessità dei questo ulteriore passaggio è dettata, appunto,  dalla considerazione che il gas di sintesi (monossido di carbonio + idrogeno) che potrebbe essere tranquillamente bruciato richiederebbe una rete di distribuzione alternativa. I vantaggi della gassificazione del legno sono notevoli e di varia natura. Proviamo di seguito ad elencarne qualcuno:
- Ecologici. Il gas di sintesi può essere bruciato in maniera pulita (più del legno richiedendo centrali termiche dotate di filtri meno complessi). E una fonte di energia rinnovabile. Ha un impatto neutro sul bilancio dei gas serra provenendo da biomasse immette tanta CO2 quanta ne ha sottratta durante la crescita dell'albero.
- Politici. Essendo prodotto con legno ottenuto in loco non grava sul bilancio delle importazioni e non crea dipendenza da altri paesi che in futuro potrebbero negarne gli approvvigionamenti.
- Economici. Il costo dell'energia prodotta con tali sistemi è comparabile con quelli dell'energia prodotta con combustibili fossili. La produzione del legno in ambito locale condotta con metodi di corretta gestione dei boschi genera, inoltre, nuove occasioni occupazionali.
- Il processo di gassificazione non richiede energia aggiuntiva in quanto la temperatura elevata viene ottenuta con una parziale combustione del legno stesso. Impianti di gassificazione sono già attivi in Germania ed Austria e anche in India nella regione del Tamil.

giovedì 24 gennaio 2013

La gestione forestale aiuta l'ambiente

Quando si parla di salvaguardia dell'ambiente non possono non venire alla mente le immagini di foreste tropicali abbattute o disboscamenti incontrollati. Questi sono chiari esempi di come non si dovrebbe operare sui "polmoni" del pianeta.
E' tuttavia necessario distinguere questi spiacevoli esempi da quella che può essere definita come "gestione forestale". Essa è necessaria a garantire non solo la sicurezza dei boschi (un bosco non curato è più soggetto ad incendi) ma anche a diminuire le emissioni di CO2 del pianeta.
Una corretta gestione dei boschi che preveda anche un taglio selettivo di parti di essi, subito rimpiazzato da piante giovani, sta alla base di una buona gestione del territorio.
Non tutti sanno infatti che, fatto 100 la quantità di CO2 assorbita da una pianta nel corso del suo ciclo di vita, l'80% di questo viene assorbito nei primi 20-25 anni di vita della pianta stessa. Viene da se quindi pensare che, sostituendo le piante ogni 20 anni si contribuisca a mantenere alto il livello di conversione CO2-ossigeno di un bosco. Ovviamente questo procedimento ha senso se la legna tagliata non viene semplicemente bruciata in un caminetto! In questo caso l'inquinamento sarebbe assai superiore al vantaggio ottenuto piantando piante giovani. Oltre ai classici prodotti in legname che si possono costruire, esistono però metodi di conversione del legno in energia elettrica che possiamo definire "puliti". La pirogassificazione è certamente il migliore. Oltre a fornire energia elettrica, un impianto di pirogassificazione alimentato a biomasse è in grado di fornire acqua calda ai territori circostanti, utili ad esempio per un sistema di teleriscaldamento.
In molte zone d'Italia stanno nascendo impianti di questo genere, che contribuiscono a fornire al paese l'energia di cui a bisogno, con un occhio però all'ambiente e alla sua salvaguardia.

martedì 22 gennaio 2013

Gassificazione

La gassificazione è un processo chimico che permette di convertire materiale ricco in carbonio, quale il carbone, il petrolio, o le biomasse, in monossido di carbonio, idrogeno e altri composti gassosi.
Il processo di degradazione termica avviene a temperature elevate (superiori a 700-800 °C), in presenza di una percentuale sotto-stechiometrica di un agente ossidante: tipicamente aria (ossigeno) o vapore. La miscela gassosa risultante costituisce quello che viene definito gas di sintesi (syngas) e rappresenta essa stessa un combustibile. La gassificazione è un metodo per ottenere energia da differenti tipi di materiali organici e trova anche applicazione nel trattamento termico dei rifiuti (a tal proposito vedi gassificatore). L'uso del processo di gassificazione per la produzione di calore presenta alcuni vantaggi rispetto alla combustione diretta, al contempo introduce però complicazioni impiantistiche. Il syngas può essere bruciato direttamente in motori a combustione interna, utilizzato per produrre metanolo o idrogeno, o convertito tramite il processo Fischer-Tropsch in combustibile sintetico. Ad oggi tuttavia impianti che producono combustibili sintetici da gassificazione sono assai poco numerosi ed utilizzano principalmente il carbone come materia prima. La gassificazione può anche utilizzare materie prime altrimenti poco utili quali combustibili, come i rifiuti organici. Inoltre, il processo di gassificazione permette di togliere con le ceneri elementi altrimenti problematici per la successiva fase di combustione, quali ad esempio cloro e potassio, consentendo la produzione di un gas molto pulito.
La combustione dei combustibili fossili è attualmente ampiamente utilizzata su scala industriale per produrre energia elettrica. Però, considerato che quasi ogni tipo di materiale organico può essere utilizzato quale materia prima per la gassificazione, come il legno, la biomassa, o persino la plastica, questa può essere una tecnologia utile nell'ambito dell'incremento del contributo fornito dall'energia rinnovabile. Al processo di gassificazione della biomassa, come agli altri processi di combustione, potrebbero venire applicate tecnologie per il sequestro delle emissioni di anidride carbonica.
La gassificazione si fonda su processi chimici che avvengono a temperature superiori ai 700 °C, il che la differenzia dai processi biologici quali la digestione anaerobica che produce biogas a temperature di poco superiori a quella ambiente.

venerdì 18 gennaio 2013

I biocombustibili


I biocombustibili sono un'energia pulita a tutti gli effetti. Liberano nell'ambiente le sole quantità di carbonio che hanno assimilato le piante durante la loro formazione ed una quantità di zolfo e di ossidi di azoto nettamente inferiore a quella rilasciata dai combustibili fossili.
Le opere di riforestazione in zone semi-desertiche permettono di recuperare terreni altrimenti abbandonati da destinare alla produzione di biomasse e contemporaneamente migliorare la qualità dell'aria che respiriamo. Le piante svolgono infatti un'importante funzione di "polmone verde" del pianeta, riducendo l'inquinamento e l'anidride carbonica contenuta nell'aria. Le coltivazioni dedicate esclusivamente a produrre biomasse da destinare alla produzione elettrica non fanno eccezione a questa naturale caratteristica delle piante.

lunedì 14 gennaio 2013

Gli utilizzi delle biomasse

Per quanto riguarda gli utilizzi energetici proposti per le biomasse, possiamo riferirci alla combustione di legname, paglia o oli vegetali per produrre calore e/o elettricità, all’impiego di carburanti di origine vegetale come il biodiesel o il bioalcol nei mezzi di trasporto o all’impiego di scarti industriali e/o rifiuti organici (trasformati in CDR, combustibile da rifiuti) nelle centrali termoelettriche e negli inceneritori.
Ma oltre alla combustione possiamo avere altri usi energetici delle biomasse: ad esempio la trasformazione chimica, in appositi digestori anaerobici, del materiale organico in biogas, cioè metano da utilizzare per qualunque uso (produzione di calore ed elettricità o come carburante da trazione). Questa trasformazione è particolarmente efficace per tutti gli scarti e reflui di origine zootecnica, agricola ed alimentare.
C’è poi un’altra e, forse, più importante utilizzazione delle biomasse: la produzione di compost per l’agricoltura, cioè materiale organico opportunamente fatto maturare e mescolato alla terra per garantire il ripristino degli elementi nutritivi nei campi agricoli.

giovedì 10 gennaio 2013

La Biomassa

Biomassa è un termine che riunisce una gran quantità di materiali, di natura molto eterogenea: è biomassa tutto ciò che ha una natura organica ottenuta attraverso processi biologici. Sono biomasse quei materiali organici che si riproducono naturalmente, in modo ciclico (rinnovabili). La biomassa rappresenta la principale forma di accumulo dell’energia solare, che consente alle piante di convertire la CO2 atmosferica in materia organica, tramite il processo di fotosintesi.

La biomassa rappresenta la principale forma di accumulo dell’energia solare, che consente alle piante di convertire la CO2 atmosferica in materia organica, tramite il processo di fotosintesi